Come migliorare l'autostima: 6 trappole da superare

come migliorare l'autostima

 

 

 

 

 


In questo post vedremo come migliorare l'autostima intervenendo su alcune trappole che ci mantengono in un circolo vizioso.

 

Il tormento che caratterizza i nostri giorni è il seguente:

 

non importa quanto ti  impegni,

quanto hai successo,

quanto sei un bravo genitore,

quanto sei un  lavoratore efficiente,

quanto sei un coniuge amorevole,

quanto guadagni:

 

NON E’ MAI ABBASTANZA.

 

C'è sempre qualcuno più ricco, più magro, più intelligente o più potente di te: qualcuno che ti fa sentire un fallimento.

Avere autostima significa apprezzare se stessi per ciò che si è — difetti, limiti e mancanze compresi.

Il valore di sé viene misurato spesso in base a degli indicatori concreti come la macchina che si possiede, la scuola che frequentano i figli, il livello di scolarità raggiunto, la casa di proprietà o il prestigio del lavoro che si svolge.

 

Le persone con una buona autostima hanno un’opinione positiva di sé, riconoscono il proprio valore, sono orgogliose delle proprie capacità e dei risultati che raggiungono.

Riconoscono anche che non sono perfette e che possono sbagliare.

Gli errori e le cadute, però, non giocano un ruolo devastante o paralizzante nelle loro vite o nell’immagine di sé (come vedono se stessi).

 

Ora vedremo più in dettaglio 6 trappole che ci impediscono di migliorare la nostra autostima.

 

1. Aspettative irrealistiche

 

Capita spesso di avere delle aspettative nel breve o nel medio-lungo termine.

Magari a 20 anni pensavi: a 30 anni vorrei avere una famiglia bellissima, un lavoro di successo e guadagnare tanti soldi.

Poi sono arrivati i 30 e molti degli obiettivi non li hai raggiunti o solo parzialmente.

Abbiamo aspettative anche nella vita quotidiana.

Vai a trovare i tuoi genitori e ti aspetti che non ti critichino come hanno sempre fatto. Rimani deluso e ti arrabbi.

Non accadrà mai che loro cambino da un momento all’altro.

Il punto è che riescono ancora a condizionare il tuo umore, il modo in cui ti vedi o il tuo valore personale.

Prova a pensare: se tu fossi così convinto che loro si sbagliano perché te la prendi? Forse nel tuo profondo ritieni che una parte di ragione ce l’abbiano.  

Se continui a rimanere deluso, prova a passare in rassegna le aspettative che hai su di te e sugli altri

La tua autostima migliorerà.

 

2. Perfezione

 

La perfezione non fa parte della condizione umana: non siamo onnipotenti.

Fattene una ragione.

Non esistono un corpo perfetto,  una vita perfetta, dei figli perfetti o una casa perfetta.

Mi spiace deluderti ma è così (ricordi le aspettative irrealistiche?).

Ci crogioliamo nell’idea di perfezione perché i messaggi che provengono dai mezzi di comunicazione e dalla pubblicità ce lo ripetono ogni minuto di ogni ora.

Purtroppo è solo un'illusione: NON ESISTE.

 

Cerca, invece, di tenerti stretto ciò che riesci a realizzare, dai valore ai traguardi che raggiungi per il loro valore autentico.

Cerca di non svalutarli dicendo:

  • solo questo? ma è troppo semplice per me, non è un grande risultato!
  • qualsiasi persona lo può fare...
  • si, ci sono riuscito però è stato un colpo di fortuna!

Anche gli errori sono importanti, non nasconderli.

Sbagliare non significa essere una cattiva persona ma che hai commesso un errore, come capita a tutti.

Attenzione a non confondere te stesso con l’errore che hai commesso. Non sempre gli errori servono ad imparare e a crescere.

Scivolare nelle lamentele e nei sensi di colpa non ha alcuna utilità.

Prova a chiederti:

’Se Mario, che io considero una persona in gamba, avesse fatto lo stesso errore, cosa avrei pensato di lui?’ Gli intervistati quasi sempre hanno un atteggiamento comprensivo e significativamente meno critico nei confronti dell’amico stimato rispetto a se stessi!

 

3. Restare attaccati all’immagine di sé del passato

 

L’autostima è inefficace se si basa su una versione di te superata, che non esiste più.

'A 15 sapevo giocare a tennis, ora a 30 non ci riuscirei.'

'A 20 anni uscivo diverse sere alla settimana adesso a 40 non ci riesco più, mi stanco se esco una sera.'

E’ importante modificare le convinzioni su di noi e sui nostri punti di forza con il passare del tempo.

Magari hai scoperto delle nuove capacità.

Sei diventato più paziente e riesci a concentrarti di più quando lavori.

Hai iniziato a dipingere per caso, hai scoperto che ti piace e ti rilassa.

Molto spesso si vive nella nostalgia e vorremmo tornare nel passato: provare le stesse emozioni, fare le stesse cose.

Questo atteggiamento passivo e ripiegato su di sé impedisce di cambiare prospettiva e guardare a tutto ciò che non abbiamo mai esplorato.

Idealizzare il passato che non c’è più è la peggior condanna a non vivere il presente e a non cambiare il proprio futuro.

Valuta te stesso in base a ciò che sta accadendo nella tua vita ADESSO.

Adatta l’immagine che hai di te e l’autostima alle tue capacità e qualità attuali, non quelle passate.

 

4. Personalizzare

 

Ti capita di assumerti la responsabilità di qualcosa anche quando non ti riguarda?

Quando il collega ti chiede aiuto per un progetto fai in modo che non diventi solo tua la responsabilità che vada bene.

Quante volte ti ritrovi ad aiutare gli altri, a scapito dei tuoi impegni?

Compiacere gli altri ed assumersi la responsabilità al posto degli altri è ciò che fanno le persone che hanno una scarsa autostima.

È possibile uscire da questa trappola diventando più assertivi.

 

5.  Complimenti? No, grazie!

 

Le persone che non credono in se stesse faticano ad accettare i complimenti.

A volte diventano così abili nel deviare i complimenti che non ci fanno nemmeno più caso.

Ma se si minimizzano gli apprezzamenti che provengono dall’esterno si lascia spazio solo alla propria voce critica interna.

Prova a pensare a come ti senti quando ricevi un complimento e a quali emozioni e/o  pensieri non riesci a tollerare.

 

6. Tutto o niente

 

Il pensiero dicotomico (bianco o nero) è associato alle aspettative irrealistiche.

O sei perfetto e raggiungi obiettivi elevati o fai schifo, sei un incapace.

E’ come se ci fosse una voce nella testa che ti critica costantemente per ogni singola cosa che fai: "sono stupido", "sono inutile", “sono brutto", "sono grasso" o “sono noioso ".

A volte questa voce critica è così radicata che si può anche non essere consapevoli di ciò che si sta facendo.

Spesso una delle conseguenze è l’isolamento. Evitiamo gli altri per evitare di mostrare i nostri fallimenti.

La realtà e le nostre azioni si collocano su un continuum, quindi è come se tu negassi l’esistenza di ciò che c’è tra i due estremi.

Ti farò un esempio. Un uomo di 30 anni è in procinto di uscire per un primo appuntamento. 

Mentre è alla guida fantastica sulla serata e pensa: ‘Se stasera non passo una serata bellissima e non me la porto a letto sono uno sfigato. E allora tanto vale stare a casa’.

Certo potrebbe non andare tutto alla perfezione ma l’esito di un incontro dipende da tanti fattori.

Ad esempio, notiamo che lui non formula alcun pensiero su quanto gli potrebbe piacere o meno la donna durante l’incontro.

Oppure non pensa che va a conoscere una persona nuova e che l’incontro, esperienza tra due persone distinte, lo inquieta perché non ha tutto sotto controllo.

Incontrare qualcuno, parlare, provare emozioni e/o sensazioni fisiche può farci sentire in pericolo o inadeguati.

 

Conclusioni

 

  • Sei in grado di immaginare una vita tutt'altro che straordinaria?
  • Hai la pazienza di accettare che ci vuole del tempo per raggiungere un obiettivo?
  • Sei pronto a sbagliare ancora?
  • Sei disponibile a condividere o collaborare anche se non sei perfetto?

 

Le trappole della scarsa autostima possono condizionare l’umore, le nostre scelte e la qualità generale della nostra vita.

Prenditi del tempo per riflettere e prova a cambiare rotta!

 

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